Fili

Tu
occhi larghi
sguardo fermo
sorriso eterno
rimasto
come un ritratto
come un timbro dentro il cervello

Tu
che non so trovarti un nome

Tu
che t’ho riconosciuto a prima vista
come un film già visto
che rivedresti sempre
come un dejà vu

Io
che son rimasta ferma

Io
che mi si è fermato il tempo

Io
che ho rovesciato tutto il mio spazio

Io
che niente è stato più lo stesso

Ho disegnato fili invisibili
per tenerti accanto
ho scolpito canzoni nell’aria
per cullarti dentro
ho scritto tanto
per fermarti su un foglio
e questo spazio vuoto
ha marcato più fitto il tragitto
e nulla è sfumato
tutto si è dilatato
allargato
espanso

Tu
sei rimasto qui da lì

Io
sono rimasta lì da qui
e abbiamo dormito insieme ogni notte
in letti diversi
e mangiato allo stesso piatto
da case distanti
e visto lo stesso cielo
da emisferi opposti
stesse canzoni da altoparlanti separati
risposto a tutte le domande
e ogni volta che hai tirato quel filo…
io l’ho sentito.

Karen Lojelo ( tratta da Binario 8 edito mjm editore 2010)

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