Certi giri di parole

Certi giorni camminano in punta di piedi per non svegliare il mondo intorno e tutto si ferma mentre perdi il senso dell’orientamento. Non è più ieri, non è ancora domani ma in fondo non è nemmeno oggi. E ti accorgi di avere le mensole e i cassetti e gli armadi pieni di cose che credevi perdute e illuminano tutta la stanza di una luce strana che cancella le ombre. Le ombre che cerchi perché da qualche parte sei sicuro ci siano e torna quella paura di cadere che avevi perso insieme alla capacità di camminare.

Stai zitto però adesso, che io non so più parlare… ho sparso le parole lungo un binario morto poi ho perso la strada e non so dove andarle a cercare. Stai zitto non fare rumore, che non mi voglio svegliare e ho paura perfino di respirare. E se tengo gli occhi chiusi è perché ho paura di guardare e vederti scomparire o non vederti più così, così con quegli occhi fermi che sembrano una bussola che non sa sbagliare direzione.

Però asfaltami questo filo che ho paura di cadere, anzi costruiscici un recinto che io ho il vizio di scappare, e poi tienimi la mano, ma ogni tanto fai finta di lasciarla cadere… e resta fermo, fermo così, anche quando il vento sembra cambiare direzione. E se dico frasi sconnesse ti prego… fingi di non sentire.

Io sono qui, ma devo re-imparare a camminare, a parlare, a lasciarmi cadere, devo ricordarmi di dimenticare, tante cose, cose che mi si sono cucite addosso, cose che eppure nemmeno io vorrei dimenticare.

Resta qui, ma ogni tanto fai finta di non esserci che ho paura di potermi spaventare se me ne accorgo troppo bene che ci sei e non te ne vuoi andare.

Vedi, sono un disastro e non lo so quanto ti conviene, però adesso voglio solo dormirti addosso e dimenticarmi che ho l’abitudine di complicare tutto, di annodare i pensieri tanto da non riuscire più a scioglierli e rimanerci incastrata.

Certe cose sono semplici, le vedo nei tuoi occhi, senza tanti giri di parole e mi piace osservarti mentre mi guardi e forse non capisci i miei giri in tondo ma resti calmo e io finalmente mi scordo tutto questo ed è un giorno nuovo forse, non più un nuovo giorno.

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1 Commento

  1. Paura e speranza son compagne di vita:
    più cresce la speranza
    più la paura avanza,
    ma è quest’ultima ora la più sentita.


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