Stretto imbuto
senza uscita
vuoto a perdere
solo salita
il bicchiere è rotto
e il liquido sparso
lo seccherà il sole
che si alzerà anche domani
senza nessuna richiesta
ho messo la coperta di lana
fa freddo
ma lei non scalda
i vestiti li ho lasciati a terra
oggi non ho voglia
un’altra pasticca per il mal di testa
e domani sempre la stessa
è tutto silenzio
nessuno qui parla
ho staccato la spina
perché il telefono squilla
ma è sempre la stessa rima
quella che conosco
e non c’è una voce
che riempia il suono
non c’è una luce che accenda il giorno
il cambio di stagione
cambia solo i vestiti nell’armadio
il frigo e vuoto
ma tanto non avrei mangiato
domani a colazione
caffè o camomilla
una scelta che spaventa
e poi piove
piove sempre
l’ombrello è rotto
e allora non si esce
sul tavolo una bottiglia d’acqua
a metà riempita
quanta fatica
guardarsi intorno
e non vedere mai niente che sappia di vita
pensare che ricominciare
è una scelta che stanca
pensare che non pensare
è una scelta che non riesce.
Karen Lojelo
(Binario 8 edito mjm editore 2010)
Tra i frammenti
che sono in giro
non c’è adesivo
che gli dia senso
e il dito intinto
in questa vita
sulla punta della lingua
sa di vinavil.