Raccontano di un falco
che si posò su di un tempio
a narrare la storia
di una principessa scalza
C’era una volta
in un castello incantato
sulla cima di una torre
un nastro colorato
dentro quella torre
una principessa scalza
niente scarpette di cristallo
ma una lunga treccia dove si arrampicava
un coniglio bianco
Lei aspettava lui
da tutta la vita
come in tutte le fiabe
che arrivasse a salvarla
su un cavallo dorato
Passarono principi e cavalieri
senza ombra e senza macchia
ne passarono macchiati e pieni di doni
ne passarono ruffiani e anche truffatori
ma in nessuno riconobbe, colui che aspettava
Poi un giorno all’improvviso arrivò lui
il suo viso
quello familiare che riconobbe al primo avviso
un principe senza corona e senza scorta
nessun cavallo dorato
nessun dono prezioso portò lui alla sua porta
aveva con sé solo un libro e un sorriso
La principessa scalza senza scarpette da perdere
legò la treccia al balcone
e si calò senza attese
il coniglio bianco tagliò la treccia
che rimase lì appesa
I due partirono per mano
con i soli piedi su cui andare lontano
Raccontano che dopo poco
videro lei che ritornava scalza
trascinata dal carceriere che la riportava
nella torre alta
Di lui non si sapeva
forse il principe era scappato
forse di lei si era stancato
così dicevano a corte
ma lei piangendo urlava forte
La principessa salì le scale della torre
senza fame e senza sonno
senza credere a quell’inganno
Il carceriere pare la consolasse
la carezzava piano e poi chiudeva le porte
Aspettò in finestra per mille giorni
e mille notti
raccontano lei credesse
che lui fosse stato fatto
fuggire via con l’inganno
che l’avessero rapito
o magari ucciso
se fosse stato vivo
con i suoi piedi prima o poi
sarebbe lì tornato
Dicono piangesse talmente tanto
che il fossato sotto
d’acqua fu così riempito
e da lì a bere lacrime
arrivassero coccodrilli alati
Dopo mille giorni
lei lo credette morto
e pianse ancora
nel fossato sotto
così il mare
arrivò alle porte
La principessa scalza
un tempo aveva avuto mille scarpette
e tante
ne aveva perdute alle feste
ma mai volutamente
La principessa scalza
non voleva principi con corone ricche
lei voleva quel solo principe
che forse non lo era
che aveva portato in dono
solo un sorriso
e un libro
Arrivò il coniglio
a dirle che lui era ancora vivo
e così lei aspettò
altre mille notti
altri mille giorni
Ma del principe non principe
nessun nuovo avviso
A quel punto della storia
il falco si fa più serio
Nessuno sa come andò davvero
qualcuno dice
che una notte buia
la principessa
slegò la treccia dalla colonna
la ritirò su
e la legò al soffitto
Qualcuno dice
che con un nodo e un salto
ci infilò la testa
e uccise il suo pianto
Qualcuno dice
che lui invece poi tornò
ma il suo amore addormentato per sempre
trovò.
Nessuno sa perché
lui via se n’era andato
forse il carceriere l’aveva minacciato
forse si era pentito
forse era stato davvero rapito
forse lei avrebbe dovuto avere più pazienza
forse l’amore non sempre si fida di se stesso.
Il falco si rialza
alza di nuovo la sua testa
e dice
che chi va al castello sul mare
dove nelle lacrime nuotano coccodrilli
può vedere nelle mura un dipinto
C’è una principessa scalza
con in mano un libro
e un re senza corona
col sorriso che la stringe
Un coniglio bianco racconta a chi passa
che lei lo ha aspettato
fino all’ultima notte bianca
che lui è tornato
e tutto le ha spiegato
che come in ogni fiaba
alla fine
il lieto fine
c’è stato.
Karen Lojelo
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