LACRIME DI GIOIA

Quanto si può piangere?
Quanto possono durare le lacrime… ma l’acqua può non finire mai?

Eleonora guardava fuori dal finestrino e si ripeteva che forse se avesse pianto più forte le lacrime sarebbero finite prima, poi avrebbe fatto un bel respiro e finalmente l’aria sarebbe entrata di nuovo nei suoi polmoni, avrebbe sentito ancora l’ossigeno, il cielo si sarebbe aperto e il sole sarebbe uscito di nuovo.

I singhiozzi continuavano a impedirle di respirare però, c’era acqua, acqua dappertutto, sui suoi occhi, fuori dal vetro, tanta acqua…
Le era rimasto un solo fazzolettino di carta diventato ormai zuppo e praticamente inutilizzabile, continuava a rigirarlo tra le mani e strizzarlo con le dita mentre si mordeva le labbra fino a farsi male, come se i morsi potessero calmare quel pianto, tutta colpa della felicità, pensò Eleonora, era troppa e lei aveva paura fuggisse via troppo in fretta, si chiedeva cos’era che doveva afferrare per trattenerla o per essere sicura che ritornasse perlomeno.

Continuava a pensare a quanto fosse strana la vita  e le leggi che regolano le emozioni più forti. A quanto erano legati il dolore e il piacere, la felicità porta la disperazione perché è la sua perdita che la determina. L’unica cosa che può renderti felice è la stessa che ti spezzerà il cuore, come ciò che ti fa più male è legato a doppia mandata a ciò che ti ridarà il sorriso, ovvero i due opposti, due facce della stessa medaglia. Inoltre la felicità inizia a fare male da subito, quando c’è, la vedi, ce l’hai davanti agli occhi… e nello stesso tempo la vedi passare, sai che prima o poi passerà, ne percepisci la fine come percepisci il dolore che causerà dentro di te sentirne la mancanza. A tal punto che già la senti.

Eleonora si chiedeva se fosse normale pensare così tanto alle cose, se anche le altre persone vivevamo quel tumulto di emozioni devastanti che per lei erano parte integrante della vita.
Forse le succedeva tutto questo perché non era abituata a nulla che durasse, aveva visto sempre tutto passare nella sua vita, le cose più belle erano passate sulla sua strada… ma erano passate e lei aveva passato sempre notti insonni ad aspettarne il ritorno. Si era sempre vista passare tutto tra le mani come fosse acqua, l’acqua più la stringi più esce da dove può, forse lei stringeva troppo. Avrebbe dovuto imparare a lasciare andare tutto… a sorridere e ad aspettare un nuovo giorno.

La signora seduta di fronte a lei le passo un fazzoletto.
“Che brutto raffreddore signorina! Cerchi di riguardarsi.”
Avrebbe voluto dirle che non era raffreddata, ma poi avrebbe dovuto spiegare troppe cose, annuì e prese il fazzoletto ringraziandola. Si rimise a guardare fuori.
“Cambierà il tempo…” Affermò la signora seduta di fronte a lei, in tono consolatorio.
“Sì che cambierà.” Rispose Eleonora, “prima o poi lo fa sempre.”

Karen Lojelo

Filed under: racconto

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